MASCHERINE: FACCIAMO CHIAREZZA
L’emergenza sanitaria che stiamo affrontando ha reso necessario un certo grado di informazione sulle norme igienico sanitarie, sia della persona che degli ambienti in cui viviamo, nonché una certa conoscenza dei dispositivi di protezione individuale.
Tra questi giocano un ruolo fondamentale le mascherine.
MASCHERINE DI PROTEZIONE SUL MERCATO
Sappiamo che queste possono essere raggruppate in 3 categorie:
- MASCHERINE CHIRURGICHE
- FFP1-FFP2-FFP3 MASCHERINE SENZA VALVOLA: hanno una capacità filtrante che aumenta fino al 98% per la P3 sia in uscita che in entrata.
- MASCHERINE FFP1-FFP2-FFP3 CON VALVOLA: hanno una capacità filtrante che arriva al 98% per chi la indossa, ma solo al 20% verso l’esterno; questo significa che chi è affetto da patologia contagiosa per via aerea NON DEVE UTILIZZARLA PERCHE’ PUO’ TRASMETTERE: il filtro in uscita non protegge, bensì lascia passare il respiro.
Le FFP1/2/3 con e senza valvola, sono particolarmente pesanti da indossare, NON SONO ECONOMICHE e vanno smaltite come RIFIUTI SPECIALI.
Ecco perché a meno che non si faccia parte di una equipe di personale sanitario specializzato, si può tranquillamente indossare la mascherina chirurgica che ricordiamo NON ESSERE un vero e proprio DPI (ma un dispositivo di sicurezza individuale): non difende da sostanza tossiche e/o chimiche ma difende dalla carica batterica presente nei fluidi biologici di diversa natura (muco, saliva) con cui un soggetto può venire in contatto. Difende anche da PM10 (particolato smog, fumo, etc…) La sua capacità filtrante arriva a superare il 95% verso l’esterno, ma protegge chi la indossa solo al 20% rispetto all’esterno. Potrebbe sembrare un problema, ma non lo è perché la dobbiamo indossare tutti e di conseguenza ci proteggiamo l’uno con l’altro.
Le classiche mascherine chirurgiche hanno un valore economico molto più accessibile se confrontate con le precedenti, sono più leggere e pratiche da indossare, sono usa e getta e andrebbero smaltite nei rifiuti speciali: i batteri/i virus che vengono emessi con le gocce di saliva rimangono vivi sulla superficie della mascherina dunque si tratta di un rifiuto biologico nonché di un veicolo di contagio.
Basti pensare al fatto che se non eliminata correttamente, basta poggiarla su una qualsiasi superficie per permettere ai batteri di trasferirsi dalla mascherina alla superficie stessa!
MASCHERINA SYNTEX SALUS
La mascherina SYNTEX SALUS di cui parleremo, supera i limiti delle classiche mascherine chirurgiche, apportando diversi vantaggi.
La tecnologia contenuta in questa mascherina nasce grazie agli studi condotti in Russia da parte del dott. B. Cantarelli, biotecnologo italiano, che durante la sua formazione ha imparato le tecniche di sintesi per l’ottenimento delle nanoparticelle di argento, e sig.ra S. Cantarelli, supervisore delle sintesi chimiche, che ha lavorato a fianco al prof. Y. Sidorin (prof. delle scienze fisiche e matematiche).
Grazie all’esperienza maturata, ha poi sviluppato un processo di sintesi (metodo SynthAG) per l’argento colloidale vero e proprio: CLUSTER DI ARGENTO SU SCHELETRO DI GLICOLE.
Si tratta di un liquido incolore, stabile fino a 7 anni, senza precipitazione, che viene versato sul TNT per ottenere appunto le mascherine in questione.
Si tratta dunque di mascherine in TNT (tessuto non tessuto) funzionalizzate con ARGENTO COLLOIDALE. Potremmo dire che mentre le mascherine del passato proteggono con un meccanismo esclusivamente passivo di filtrazione, queste nuove mascherine proteggono oltre che per filtrazione, anche attraverso un MECCANISMO ATTIVO ossia quello dell’azione ANTIMICROBICA E BATTERIOSTATICA DELL’ARGENTO COLLOIDALE.
Con il termine di “ARGENTO COLLOIDALE” si intendono molecole di argento con delle dimensioni ben precise, dimensioni colloidali appunto (tra 10-9 e 10-6 metri – minori di 0,1 micron) che conferiscono all’argento una azione battericida, virucida, che con le giuste dimensioni ed alla giusta concentrazione, dette particelle di argento riescono a interagire con la membrana degli agenti patogeni come virus e batteri, provocandone la morte (battericidi) o l’arresto del ciclo riproduttivo (batteriostatico); in entrambi i casi si ottiene una riduzione della carica batterica.
E’ presto comprensibile il primo vantaggio della mascherina in questione: i batteri contenuti nelle gocce di saliva oltre ad essere filtrati dal tessuto, vengono uccisi dall’argento colloidale; ciò comporta che:
- la mascherina non sia più un rifiuto speciale perché i batteri/virus sono morti.
- la mascherina non sia più un mezzo di contagio se lasciata incustodita su una qualsiasi superficie.
N.B. l’umidificazione del tessuto dovuta alla respirazione, contribuisce positivamente sull’azione batteriostatica dell’argento.
TEST e RISULTATI
Dai test di laboratorio effettuati sul tessuto trattato con argento colloidale SynthAg, si è visto che l’azione antibatterica si esplica già dopo 30 minuti di contatto tra il patogeno ed il tessuto per arrivare a LOG 5* già dopo 1 ora!
L’azione battericida e/o batteriostatica si sviluppa fino ad un massimo di 96 ore: altro vantaggio della mascherina in questione ossia che può essere riutilizzata fino a 96 ore a meno che non venga danneggiata prima (per evitare il danneggiamento di consiglia di riporla nell’apposita busta una volta dismessa).
*Il numero di log è il numero di “9” che esprimono il coefficiente di abbattimento esercitato nei confronti della pressione infettiva.
Più è alto il log più è elevata l’azione antibatterica.
-log 5 significa 99,999% di inattivazione batterica dopo 1 ora! (concentrazione argento 20ppm – In una concentrazione con argento a 10ppm servono 4 ore. Un risultato comunque eccellente).
La letteratura medica è ricchissima di notizie sulle potenzialità dell’argento colloidale:
- antibiotico
- antivirale (HIV- HBV)
- antisettico
- disinfettante mucose (pelle, ferite… creme antiacne etc..)
- spray gola, spray naso, gocce oftalmiche (antinfluenzale, vs congiuntivite)
- vernici per scafi e imbarcazioni(previene la crescita di alghe e muschi).
I risultati sono disponibili su richiesta.
I requisiti richiesti dalla norma sono:
- capacità di filtrazione batterica o BFE,
- traspirabilità,
- carico biologico o bioburden,
- biocompatibilità.
Qualche cenno sul TNT
Il TNT – tessuto non tessuto – è un prodotto industriale simile al tessuto, ma ottenuto con meccanismi che non sono tipici della maglieria o della tessitura. Le fibre infatti non hanno un ordine ben preciso. In questo caso si tratta di TNT 100% cotone biodegradabile 120,90 o 60 g/mq.
Un buon TNT è:
- idrorepellente
- resistente alle alte e basse temperature
- morbido e non abrasivo
B2B: Mascherine fornite in confezioni da 50/100/200 pz, ciascuna in busta di PE contenente bugiardino.
RICHIEDI PREZZO ALL’INGROSSO
scorri il box per leggere il file: